Salta direttamente al contenuto
Liutprand - Associazione Culturale

Liutprand - Associazione Culturale

Articoli

di Alberto Arecchi

IL COMPLEANNO DELLA CITTÀ DI PAVIA


In questi giorni, la città di Pavia compie 2110 anni

Quando fu fondata esattamente la città di Pavia? Essa nacque nell’anno 89 a.C. col nome di Ticinum e divenne colonia romana. La via fluviale era importante, in un’epoca in cui non esistevano ancora strade. Forse i resti di una “città” che sorgeva a monte di Pavia sono stati portati via dallo scorrere delle acque del Ticino. La pista giungeva diritta in direzione di Santa Sofia, sino al bordo di un alto terrazzo, dal quale lo sguardo spazia ancor oggi sulla valle.

Il primo nucleo di fondazione.

La prima pianta quadrata su cui la città è sorta corrisponde all’oroscopo della città, perché anticamente i temi astrologici erano disegnati su base quadrata. Mentre il quadrato è la sua disposizione terrestre, i cerchi rappresentano l’orientazione celeste, su cui proiettare lo Zodiaco. Il primo nucleo quadrato di Ticinum (l’antica Pavia) poteva avere una dimensione di 5 isolati per 5, con un quadrato centrale corrispondente alla parte Sud di Piazza della Vittoria.

Da rilievi accurati emergerebbe che non uno, ma due dovessero essere gli assi principali da Nord a Sud (kardines) dell’antica Ticinum, uno lungo i tracciati di via XX Settembre - via Bossolaro - via dei Liguri (Rovelecca), e l’altro su Strada Nuova. Entrambi avevano una larghezza di 30 piedi romani, contro i 15 piedi delle altre vie a essi parallele. Fu la costruzione del ponte in muratura, in asse con il secondo di questi kardines, a sancirne la preminenza sul primo.

Il primo nucleo della Pavia romana, nell’89 a.C., era certamente più piccolo dell’estensione racchiusa nella “prima cerchia di mura” della tarda età imperiale (cinque secoli dopo).

Il sistema presupponeva, a monte, un’operazione di orientamento, secondo le principali direzioni astronomiche. Riguardando una pianta di città o una carta del territorio alla luce del simbolismo tradizionale, può accadere di scoprire disegni insospettati.

Ma quando sarebbe avvenuta questa nascita? In effetti, nelle antiche civiltà (quella indù, quella greca, quella romana) la configurazione della città seguiva regole simboliche: tonde o quadrate le mura di cinta, e il quadrato era diviso in quattro parti, da due assi perpendicolari (il kardo e il decumanus dell’accampamento romano). Uno di questi assi era rivolto al sole nascente. Il sole sorge in una direzione precisa dell’orizzonte due volte l’anno, nell’arco del suo movimento apparente. Una delle due date indicate dall’asse principale della città (decumanus maximus) indicava il giorno di fondazione o di consacrazione della città.

L’archeologo Antonio Taramelli determinò per primo, nel 1894, l’orientamento degli isolati centrali dell’antica Ticinum. Arturo Stenico (1968) ne dedusse la supposizione che l’antica Ticinum fosse stata «inaugurata (pochi anni dopo l’89 a.C.) con un rito uguale a quello della leggendaria fondazione di Roma», il 12 novembre o l’11 febbraio.

A noi, un moderno programma informatico di ricerca astronomica ha indicato come più corrette le date del 19 ottobre o del 27 febbraio, tenendo conto anche delle differenze dovute al passaggio dal calendario giuliano a quello gregoriano. L’importante è che tali date corrispondano ai giorni in cui il Sole, sorgendo, appariva all’orizzonte esattamente in fondo al “cannocchiale” costituito dal decumanus della città.

Lo Zodiaco proiettato sulla Pavia cristiana.

Come osservavo nel mio libro Pavia e gli astri(1988), è probabile che, divenuta Pavia città cristiana, si concepisse di proiettare la volta celeste con le sue costellazioni principali nella disposizione di chiese e luoghi sacri. Tracce di questo grandioso piano potrebbero essere: la chiesa di Santa Maria Capella, che aveva lo stesso nome della stella più brillante della costellazione dell’Auriga, e il cui edificio esiste ancora in una piazzetta lungo via Rezia; Santa Maria in Betlem o “della Stella”, che, per la sua posizione, potrebbe corrispondere a Sirio; San Pietro in Ciel d’Oro, dove, su un capitello delle navata centrale, figura un centauro e potrebbe identificarsi con la costellazione del Sagittario.

Verso l’anno 1330, Opicino de Canistris tentò a posteriori di dare un’interpretazione celeste cristianizzata all’urbanistica di una città che si era sviluppata seguendo altri schemi che non quelli di un centro abitato dell’epoca romana.

Autoritratto di Opicino de Canistris (1336).

Strana figura, quella di Opicino de Canistris. Nato nel 1296 a Lomello, prete, si recò alla corte papale d’Avignone e scrisse a sostegno del papato. Ma – cosa che maggiormente ci interessa – si occupò anche di astrologia e cosmografia.

Pubblicato 18/02/2021 06:28:15