Salta direttamente al contenuto
Liutprand - Associazione Culturale

Liutprand - Associazione Culturale

Articoli

di Alberto Arecchi

LE MADONNE NELLE VIE DI PAVIA


In via Lunga (detta anche “via degli Unni”) si trova un’immagine importante, in un tabernacolo che costituisce quasi una cappella, con un tetto che la protegge, attraversando la via: è la Madonna della Stretta Lunga, veneratissima dal popolo e custodita dietro due battenti di legno. Era circondata da molti ex-voto per grazie ricevute e da lumi accesi dalla religiosità popolare. Nel dipinto, restaurato nel 2007, è raffigurato San Siro che prega la Madonna. La Vergine regge il Bambino e tiene in mano un fiore di garofano. Il dipinto fu riprodotto anche in un quadro di Pasquale Massacra, conservato nella Basilica di San Michele.

Imboccando via Foscolo da corso Garibaldi, al primo piano della casa a destra, era dipinta una Madonna col Bambino, fiancheggiata a due Santi (forse San Francesco d’Assisi e Sant’Antonio di Padova). Quest’immagine era detta “di Santa Maria di Porta Aurea”.

In via Langosco, dietro l’edificio che ospita il collegio delle suore Canossiane, esiste un gran dipinto con la Vergine in gloria.

In Piazza San Primo, sul pilastro angolare della facciata della chiesa, una piccola statua della Madonna di Lourdes sta esposta in una nicchia.

Nella Piazzetta di Porta Palacense (già Piazzetta Arcicabrera, dal nome di una famiglia che vi abitava), in un tabernacolo è dipinta su tela un’Addolorata, più volte rinnovata (l’ultima volta, dopo la tempesta dell’agosto 1988).

In Corso Garibaldi, sul muro della casa al numero 32, c’è una Madonna in trono col Bambino sulle ginocchia e una palla di cannone infissa nel muro. Era una delle “Madonne della Palla” che ricordavano le cannonate subite dalle case della città, durante i vari assedi del sec. XVII. La cavità in cui la palla è racchiusa fa supporre, però, che questa palla non abbia colpito direttamente la casa in quella posizione, ma vi sia stata trasportata per dipingerle intorno l’immagine.

All’incrocio con via Alboino, una grande Crocifissione, resa quasi illeggibile dai danni del tempo e dai malintesi restauri, ove la Vergine stava sul Golgota, ai piedi del Crocifisso.

Più avanti, nella piazzetta di via Villa Glori, una bella immagine della Vergine osserva dall’alto del primo piano, parzialmente rovinata, ma poi recuperata con un buon restauro.

In vicolo San Colombano, all’incrocio con via Morazzone, si arriva a una nicchietta che contiene un piccolo bassorilievo in terracotta policroma della Vergine col Bambino.

Dentro un’antica finestra, in vicolo Stilicone, è stata recentemente collocata una composizione plastica, opera di Angelo Grilli, dal titolo “Nostra Signora Regina della Palestina”.

Lungo la via Cavallotti, sull’angolo di un vicolo chiuso, appare un’altra immagine: la Madonna con un frate (qualcuno ha anche supposto si possa trattare di San Colombano).

Al numero 12 di Corso Garibaldi, all’altezza del primo piano, è infissa una piccola formella rinascimentale protetta da vetro (Madonna con Bambino).

All'angolo di via della Rocchetta con via Longobardi, la grande immagine votiva della Madonna Immacolata di Porta Salara, circondata da teste di angeli in volo, con una cornice barocca, sovrastata da un angioletto in stucco.

Ricordiamo il bassorilievo con l’Annunciazione, scolpito sul rivellino del Castello Visconteo.

In piazzetta Belli, sulla facciata d’una casa, vediamo una piccola nicchia con la statua e l’iscrizione datata 1721:

IMMACULATAE VIRGINI MARIAE – ET REGIAE HUIUS CIVITATIS ET PARVAE HUIUS DOMUS – PROTECTRICI – VICINORUM PRAECIPUE CIVIUM DEVOTIO – AD SACRAS QUOTIDIANAS PRECES INVITATUR – MDCCXXI.

In Corso Carlo Alberto, all’angolo con via Belli, la Madonna “del Sasso”, ridipinta nel 1925 sul luogo di un’immagine più antica, stava sopra la porta dell’antica Osteria del Sasso, non più esistente.

Leggi l'articolo sulla Madonna del Sasso

Sul fianco dell’Università, sull’edificio che un tempo era l’Ospedale di San Matteo, vediamo la Pietà Mantegazza, scultura rinascimentale in cui la Madonna piange sul corpo del Cristo morto (oggi in copia: l’originale è conservato nei Musei Civici).

In via Lanfranco, presso l’angolo con via Boezio, si vede su una casa, dentro una ricca cornice barocca, la “Madonna della Palla” dipinta dopo l’assedio del 1655. Sotto, un’iscrizione ricorda il fatto. Una palla di cannone, dall’esterno delle mura, venne a colpire l’immagine sacra tra il mento e il petto e rimase infissa nel muro, senza recare altri danni. La pietà popolare costruì in questo luogo un piccola cappella, chiamata Oratorio della Palla, che fu distrutto nel 1769. La tela appare oggi gravemente danneggiata, soprattutto dalla forte tempesta che colpì la città nell’agosto del 1988.

In Piazza Botta, presso l’angolo con il vicolo Ariberto, troviamo la “Madonna della Certosina”, con la Madonna seduta su nubi e il Bambino tra le braccia. È stata recentemente restaurata. Si chiama così perché nell’edificio, appartenente alla chiesa di Ognissanti, alloggiavano i frati certosini.

Una vecchia immagine della Madonna, all’angolo tra via Frank e via Teodolinda, fu distrutta durante l’apertura d’una finestra; fu poi sostituita dalla nuova proprietà, con un tondo di ceramica che ricorda le opere dei fiorentini Della Robbia.

In via Regina Adelaide, su una casa che risale al Trecento, un affresco piuttosto grande, del Sei o Settecento, restaurato negli anni 1970, protetto da un vetro, raffigura la Madonna con Bambino (o Sant’Anna con la Madonna Bambina). Oggi, purtroppo, attraverso il vetro di protezione, non si percepisce quasi nulla.

In Piazza della Vittoria, sulla facciata dell’antica Casa Rossa (Palazzetto Diversi), c’è ancora un grandissimo affresco, memoria delle predicazioni di una “Missione” del sec. XVIII, oggi illeggibile nonostante (o forse proprio a causa de)i recenti tentativi di restauro, che raffigurava la Vergine insieme a San Siro e altri santi.

In fondo alla Piazza, la Madonna di Piazza Grande è ritornata da diversi anni al suo posto, sulla facciata del Broletto, antico Palazzo Comunale. Si tratta di una grande statua realizzata nel Seicento, in pietra artificiale (sabbia con leganti idraulici), esposta un tempo sull’altare che occupava la posizione in cui ora domina l’orologio.

In via Omodeo, quasi di fronte all’entrata laterale del Duomo, c’è una piccola nicchia con una statuetta di Maria, che ricorda un precedente affresco, distrutto durante lavori edilizi.

In via Rezia, presso il Monastero di San Maiolo, un ovale doveva contenere un’altra immagine sacra, probabilmente della Madonna.

Di un’altra immagine sacra, non più esistente, s’individua la posizione in un incasso della facciata, nel largo II di via Cardano.

Scendendo per via dei Liguri, all’incrocio con via Cardano, si trova l’ampia immagine che oggi dà nome al vicino ristorante, “Osteria della Madonna”. Vi compare la Madonna con un Vescovo ed è un rifacimento moderno di un dipinto più antico.

In via Filippo Cossa, sulla prima casa a destra (numero 7), una statuetta della Madonna, dentro una piccola nicchia, al primo piano.

Presso il voltone di via Porta Pertusi, a Porta Calcinara, si è conservata (o meglio, è stata più volte ripresa) l’immagine della Madonna del Rosario.

Parecchie altre immagini di Madonne e di Santi si trovavano sulle facciate della città e sono state distrutte nel tempo, dall’incuria o dalle ricostruzioni edilizie.

Pubblicato 13/11/2018 21:19:48