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OROLOGI SOLARI & MERIDIANE
Per secoli meridiane ed orologi solari hanno scandito il tempo sulle facciate esposte al sole, nei chiostri dei conventi, in giardini e cortili.
Meridiane (da meridies = mezzogiorno) si chiamano correttamente i quadranti che segnano solo il mezzogiorno e, con la lunghezza dell'ombra al variare delle stagioni, dei mesi e dei giorni, indicano la data come i calendari, mentre i quadranti solari più comuni, che segnano le ore, sono più propriamente definiti "orologi solari".
"Le ore liete come le ore tristi", diceva uno dei motti, a volte lieti e a volte tristi, che si usava scrivere intorno ai loro quadranti.
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Un quadrante solare datato 1797, con la faccia del Sole.
Tipi di orologi solari
Un'asta di ferro chiamata "stilo" o "gnomone" e un quadrante con le linee orarie sono gli elementi essenziali di un orologio solare.
Si aggiungono quasi sempre motivi decorativi e un motto che spesso rammenta la caducità delle cose. Gli orologi solari possono essere verticali (sui muri), orizzontali (a terra o su tavoli da giardino).
Le pareti esposte a sud sono le più adatte ma non mancano quadranti solari su muri che guardano verso la levata del Sole o verso il tramonto.
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Un orologio solare realizzato a Sant'Albano (Oltrepò Pavese).
Realizzazione di un orologio solare su pannello di compensato marino.
I quadranti possono indicare le "ore italiche" o le "ore francesi". Il giorno è sempre diviso in 24 ore, ma con le ore italiche esso inizia e termina al tramonto. L'orologio ad ore italiche indica le ore mancanti al tramonto, alla fine della giornata lavorativa. A quell'ora i monaci si riunivano in preghiera, a cantare i vespri.
L'orologio italico è di lettura piuttosto complessa, specie ai giorni nostri, tuttavia è uno strumento concepito in modo molto intelligente; basti pensare che si adegua alla durata variabile dei periodi di luce al variare delle stagioni. L'orologio ad ore italiche, usato quasi esclusivamente in Italia almeno dal sec. XIII, fu rifiutato nella seconda metà del sec. XVIII dalle autorità locali e in seguito venne abolito da Napoleone a favore dell'orologio ad ore francesi (nel quale la mezzanotte corrisponde alle ore 0-24, come si usa ancor oggi).
In un'epoca in cui il gusto per i restauri si è ormai imposto e l'architettura antica, come pure interi centri storici, vengono generalmente restaurati e recuperati, è importante non trascurare anche il recupero delle meridiane, simpatico elemento di arredo esterno e richiamo ad una tradizione antica.
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Studenti dell'Istituto professionale Maragliano di Voghera, al lavoro su un orologio solare.
Il quadrante solare realizzato nel 2002 a San Lanfranco, Pavia (prog. A. Arecchi).
ll restauro d'un antico orologio solare - o la costruzione di uno nuovo - richiede naturalmente un preciso calcolo.
Esisteva un'arte, appoggiata su tavole elaborate e spesso di lettura complicata, per tracciare le linee di una meridiana e per definire l'inclinazione dello gnomone, ciòè dell'asta che, con la sua ombra, indica l'ora (o il periodo dell'anno, nel caso dei calendari).
Oggi il calcolo è reso più rapido dall'esistenza di programmi informatici, a condizione che i dati geografici del luogo e le caratteristiche del tipo di meridiana che si desidera disegnare siano bene inseriti.
Per Pavia, ad esempio, ricordiamo solo schematica-mente alcuni elementi fondamentali: l'asta dello gnomone, che deve essere parallela all'asse terrestre, per le meridiane orizzontali rivolte verso il sud sarà inclinata di 45° sul piano orizzontale e rivolta verso il Nord geografico (non quello indicato dalla bussola, che è il Nord magnetico, spostato di circa 3° in senso antiorario).
L'ora solare di Pavia e dintorni differisce (in media) di 23 minuti dall'ora italiana, cioè da quella segnata dagli orologi: è mezzogiorno a Pavia quando l'orologio segna le 12,23 e d'estate, con l'ora legale, quando l'orologio segna le 13,23. Questo perché l'ora italiana si basa sul meridiano dell'Europa centrale o dell'Etna, che si trova 15° ad Est del meridiano fondamentale di Greenwich, mentre Pavia si trova a 9°09' ad Est di Greenwich.
Il sole, per passare su Pavia, deve quindi percorrere un arco di circa 6° dopo essere passato allo zenith del meridiano orario.
Poiché 15° corrispondono ad un'ora di differenza (da Est verso Ovest), 6° corrispondono a 24 minuti.
Si tratta di una differenza "media", perché il complesso di movimenti tra la Terra e il Sole fa sì che l'ora indicata da un orologio solare differisca secondo le stagioni da quella cronometrica, sino a circa un quarto d'ora in avanti o indietro. L'ombra dello gnomone non si appoggia perciò esattamente su linee rette, corrispondenti alle varie ore, ma su curve complesse chiamate "lemniscate".
Nelle meridiane più precise e nei calendari solari, si usa indicare la lemniscata corrispondente all'ombra del mezzogiorno: è una curva che somiglia vagamente ad un 8 allungato e asimmetrico.
Un'altra immagine dell'orologio solare realizzato a San Lanfranco.
Per restaurare o realizzare orologi solari o meridiane, potete rivolgervi a noi.
Associazione culturale liutprand
e-mail: liutprand@iol.it