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LA RICOSTRUZIONE DI TIMBUKTU
Veduta dei primi del sec. XX della Moschea Djinguereber a Timbuktu.
La moschea Djinguereber è la più grande delle tre moschee appartenenti al sito riconosciuto come Patrimonio Mondiale dall’UNESCO e conteneva due dei 14 mausolei distrutti dai gruppi di ribelli armati che occupavano la città all'inizio di quest'anno. Non si è potuto effettuare nessun lavoro di manutenzione sulla struttura di terra durante l'occupazione, aumentando il rischio di grave degrado.
Una serie di studi di architettura sono stati avviati, tra i quali il lavoro di rendering sulla moschea e la stima dei costi per la ricostruzione e la riabilitazione di altri beni culturali danneggiati in città. Queste attività vengono svolte da architetti del Mali e tecnici impiegati dal Ministero della Cultura, sotto la Direzione Nazionale del Patrimonio Culturale, con il sostegno finanziario da parte dell'UNESCO.
La Moschea Djinguereber a Timbuktu. © UNESCO
Lavoro di riabilitazione
Il lavoro sulla moschea fa parte di una serie di attività per riabilitare tutti i mausolei distrutti, il monumento El Farouk, il Centro Manoscritti Ahmed Baba e altri beni culturali e del patrimonio culturale immateriale. Le comunità locali sono strettamente associate a tutte le fasi di questo lavoro.
" Il governo del Mali e l'UNESCO stanno lavorando per ripristinare i monumenti e mausolei di Timbuktu. La missione di questo mese ci dà fiducia che le promesse fatte saranno mantenute", ha detto Abderahamane ben Essayouti, Imam di Djinguereber.
La missione di agosto segue una valutazione del sito nel giugno scorso, intrapresa dalle autorità del Mali e da esperti dell'UNESCO, su richiesta del Direttore generale dell'UNESCO Irina Bokova, che ha rivelato la piena portata dei danni al patrimonio culturale di Timbuktu, tra cui le sue collezioni di antichi manoscritti.
Grande importanza simbolica
L'inizio della riparazione e della ricostruzione è di grande importanza simbolica per il popolo di Timbuktu, segnando la fine di un periodo caratterizzato dalla distruzione dei monumenti e manoscritti della città, e il divieto di pratiche culturali ed espressioni popolari.
Fonte: Past Horizons, 30 agosto 2013.