Articoli
I CARTONI ANIMATI DELL’ARTE RUPESTRE
Antiche pitture rupestri raffigurano animali in movimento.
Gli antichi artisti dipinsero nella Grotta Chauvet in Francia le immagini sovrapposte di due bisonti per creare un animale a otto zampe, e raffigurare il movimento del bisonte che trotterellava o correva, dicono due ricercatori.
Credito: M. Azema, J. Clottes, équipe scientifica della Grotta di Chauvet.
Benvenuti a Animation Domination, lo stile età della pietra. Circa 30.000 anni fa, gli antenati degli europei usavano tecniche simili a quelle dei cartoni animati per dare l'impressione agli osservatori che leoni e altri animali selvatici si muovessero a passo di carica alle pareti della grotta, secondo quanto affermano due ricercatori francesi.
Gli antichi artisti dipingevano storie nelle grotte creando l’illusione del movimento degli animali, e così pure ottenevano il movimento dalla rotazione di dischi d'osso, affermano l’archeologo Marc Azéma dell'Università di Toulouse-Le Mirail in Francia e Florent Rivère, un artista indipendente con sede a Foix, in Francia.
"Gli artisti dell'età della pietra cercavano di dare vita alle loro immagini", dice Azéma. "La maggior parte dei disegni rupestri mostrano gli animali in azione."
Torce che passavano ondeggiando tra le scene dipinte avrebbe accresciuto il senso del movimento nelle storie dipinte, come i ricercatori suggeriscono nel numero di giugno di Antiquity.
Nel nuovo articolo Azéma e Rivere riassumono i loro 20 anni di ricerca sulle tecniche di animazione dell’Età della pietra, in gran parte già esposte in francese. Descrivono anche per la prima volta gli esempi di animazione in due grotte francesi, Chauvet e La Baume Latrone.
"Movimento e azione sono infatti rappresentati in pitture rupestri in diversi modi", sottolinea l'archeologo Jean Clottes, uno specialista di arte rupestre che ora è conservatore generale onorario del patrimonio per il Ministero della Cultura francese. Clottes ha condotto nel 1998 un’indagine alla grotta di Chauvet sui dipinti rupestri di 30 mila anni fa.
Un dipinto di Chauvet, lungo dieci metri, rappresenta una storia di caccia, propone Azéma. La storia inizia mostrando alcuni leoni che inseguono la preda, le orecchie indietro e testa bassa. Mammut e altri animali appaiono nelle vicinanze. In una seconda sezione del quadro, un branco di 16 leoni, qualcuno più piccolo degli altri per farlo apparire più lontano, mentre inseguono bisonti in fuga.
Gli artisti dell'età della pietra intendevano rappresentare il movimento degli animali in queste scene, dice Azéma. Un bisonte con otto zampe a Chauvet, ad esempio, è il risultato di due immagini sovrapposte della stessa creatura in posizioni diverse, per creare l'effetto della corsa.
In Francia, 53 figure in 12 grotte sovrappongono due o più immagini per rappresentare la corsa, il sollevamento della testa e lo scuotimento della coda. Alla famosa Grotta di Lascaux, 20 animali dipinti mostrano più teste, gambe o code.
Una scultura su un osso d’animale da un'altra grotta francese dell’Età della pietra raffigura tre fermo-immagine di un leone in azione, un altro modo di rappresentare il movimento.
Gli antichi Europei avevano anche inventato una sorta di giocattolo d’animazione, suggeriscono i ricercatori. Dai siti in Francia e Spagna provengono dischi di pietra e osso, con tipici fori centrali, che mostrano immagini opposte di animali seduti e in piedi.
Negli esperimenti condotti dal 2007, Rivère ha riprodotto questi dischi incisi e ha inserito fili di tendine animale attraverso i fori centrali. Ruotando questi filamenti, i dischi ruotano avanti e indietro in modo sufficientemente rapido per far sembrare che gli animali si mettano seduti e si alzino in piedi.
Questo è il principio alla base del taumatropio, un dispositivo inventato (o reinventato forse) nel 1825. Due corde attaccate alle estremità di un disco o una scheda con un'immagine su entrambi i lati - per esempio, un vaso di fronte ad un mazzo di fiori - sono fatti roteare tra le dita, in modo che le immagini rotanti sembrano combinarsi in un'unica immagine, come i fiori in un vaso.
I taumatropi sono considerati precursori del cinema d’animazione.
Fonte: Science News, 1 giugno 2012.