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I 'chiodi della crocifissione dei Templari' sono una bufala
Così afferma un vero archeologo di MadeiraLa notizia, pubblicata con sottolineature da diverse agenzie, suggeriva una scoperta simile allo scenario di uno di quei telefilm archeologici “da paccottiglia” che incantano il pubblico: nella tomba di tre cavalieri templari, sepolti con le loro spade in un forte appartenuto all'antico ordine di monaci guerrieri, un gruppo di archeologi ha trovato uno scrigno istoriato contenente un chiodo.
E non si trattava di un chiodo qualsiasi: la sua epoca (tra il primo e il secondo secolo) e la sua conformazione (lungo dieci centimetri, smussato e levigato come se fosse stato maneggiato da molte mani al pari di una reliquia) avrebbero indotto a pensare che si tratti di uno dei chiodi con cui venne crocifisso Gesù.
Ne è convinto, secondo quanto riporta il tabloid britannico Daily Mirror, l'archeologo Bryn Walters. “L'epoca corrisponde – avrebbe affermato -. Il chiodo risale a un epoca compresa fra il primo e il secondo secolo. Inoltre sembra che sia stato toccato e tenuto nelle mani di molte persone nel corso dei secoli e questo lo ha reso molto levigato”.
L'oggetto, poi, sarebbe stato custodito all'interno di uno scrigno e questo lascia pensare che si trattasse di una reliquia, venerata come un chiodo della croce di Gesu'. La scoperta sarebbe avvenuta sull'isolotto (Ilheu) di Pontinhas, al largo di Madeira, nel mezzo dell'Oceano Atlantico, in un presunto antico forte dei Templari. Il simbolo dell'ordine, tra l'altro, compariva su una delle spade dei tre cavalieri seppelliti nella tomba.
Sono molte le leggende che riguardano i cavalieri templari, ritornate in auge anche sull'onda dei libri di Dan Brown, tra cui quella che fossero i custodi del Santo Graal, la sacra coppa nella quale sarebbe stato raccolto il sangue di Cristo dopo la crocifissione.
L'archeologo Elvio Sousa, del Centro per lo Studio dell'Archeologia Moderna e Contemporanea (CEAM) sull'isola portoghese di Madeira, ha rilasciato una dichiarazione che riguarda questa presunta scoperta di tre scheletri di Templari e di un 'chiodo della crocifissione', risalente al periodo romano.Egli li definisce "una pura fantasia". Il CEAM ha condotto il lavoro archeologico e le ricerche sul sito dal 2004 al 2006.
Sousa si riferisce alle nuove relazioni "sensazionali" e ipotizza che il chiodo sia un chiodo d'un comune edificio di epoca moderna. Egli conclude che la presunta scoperta è “fantasia pura, senza alcuna precisione né alcuna credibilità scientifica”.
Per ulteriori informazioni sulle dubbie circostanze dietro la ricerca avvenuta e l'immaginario "paese" in cui essa si è svolta – l’Ilheu de Pontinhas, che è in realtà soltanto un vecchio forte, il cui proprietario si è autodichiarato titolare di una nazione fantasma, il cosiddetto "Principato di Pontinha" - si prega di leggere il mio articolo del 3 marzo 2010
La dichiarazione del CEAM è la seguente.
Oggetto: resti romani (Board) si trovano in Madeira (Forte São José).
La notizia pubblicata ieri in Inghilterra, sui presupposti resti romani trovati negli scavi archeologici effettuati al Forte di São José, eretto nel XVIII secolo, al Porto di Funchal, Madeira, richiede la seguente dichiarazione da parte del Consiglio scientifico del CEAM:
1. Considerando il lavoro archeologico scientifico svolto dal CEAM al Forte di São José (2004-2006), è manifestamente falsa la notizia della scoperta di oggetti romani, soprattutto in una zona che corrisponde con l'area di scavo.
2. Questo scavo ha individuato, in sostanza, oggetti risalenti al XVIII, XIX e XX secolo, anche se ci sono alcune tracce che possono risalire al XVII secolo.
3. La notizia del ritrovamento di reliquie romane è una "fantasia", resa ancora più ridicola dalle notizie sensazionalistiche di una cassa di legno (incredibilmente conservata, vicino al mare, per più di duemila anni), con tre scheletri e tre spade.
4. Il chiodo che illustra la notizia, se scoperto all'interno del forte, è solo un oggetto utilizzato in edifici residenziali nel corso dei primi tempi dell'Era moderna (XVII e XVIII secolo). Molti chiodi come questo sono stati trovati negli scavi (2004-2006). Allo stesso modo, il riferimento a scheletri è anche una invenzione, per dare risalto alla mitica teoria.
5. Questa visione è sostenuta dall'archeologo britannico ed esperto in Archeologia romana Brian Philp (Kent Archaeological Rescue Unit), che ha seguito il presente studio di materiali archeologici in collaborazione con il Consiglio scientifico del CEAM.
6. In conclusione: si tratta di una pura fantasia, senza precisione né credibilità scientifica. Noi non conosciamo il signor Christopher Macklin e Bryn Walters e non riconosciamo loro nessuna autorità riguardo ai risultati degli scavi all'interno di questa costruzione militare.
Elvio Sousa
Elvio Duarte Sousa Martins è un archeologo e ricercatore presso la Facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Lisbona, in Portogallo. Specialista in archeologia della prima età moderna, con un Master in Archeologia Madeira.